SUPPLY CHAIN OPTIMIZATION

Che cos’è la Supply Chain Optimization

 La Supply Chain Optimization è un’operazione che consiste nell’efficientamento di tutte le diverse fasi della catena di approvvigionamento, con vantaggi concreti sia per i player di mercato sia per gli utenti finali.

L’ottimizzazione della supply chain consente alle aziende di massimizzare i profitti, ridurre al minimo le spese operative e creare una customer experience di successo, bilanciando i costi di distribuzione, inventario, produzione e trasporto.

Definizione di Supply Chain Optimization

 L’ottimizzazione della catena di approvvigionamento (Supply Chain Optimization) è un processo volto a massimizzare l’efficienza e la produttività dell’intera catena di approvvigionamento, dalla produzione alla distribuzione al consumatore finale.

Gli obiettivi principali della Supply Chain Optimization sono:

  • Ridurre i costi complessivi della catena di approvvigionamento
  • Migliorare la qualità del prodotto, ridurre i tempi di consegna
  • Aumentare la flessibilità e la capacità di adattamento alle richieste dei clienti e del mercato.

Ci sono molte tecniche e strumenti che possono essere utilizzati per la Supply Chain Optimization, tra cui la modellizzazione e la simulazione di scenari what-if, l’analisi e previsione di serie storiche, la pianificazione della produzione e della distribuzione, l’ottimizzazione dei trasporti e dei magazzini, la riduzione degli sprechi e dei tempi morti, la collaborazione tra i membri della catena di approvvigionamento.

In sintesi, la Supply Chain Optimization è un processo di miglioramento continuo volto a massimizzare la produttività, la qualità e la soddisfazione del cliente nella catena di approvvigionamento. Questo processo richiede un’attenta analisi, una pianificazione strategica e l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati per raggiungere gli obiettivi desiderati.

Supply Chain Optimization: esempi pratici

Tutte le aziende hanno tra gli obiettivi l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e, spesso, trarre un vantaggio competitivo.

Tra queste possiamo citare Walmart, che utilizza la tecnologia RFID per tracciare il flusso delle merci attraverso la supply chain, gestendo in modo efficiente la logistica di consegna e magazzino riducendo il tempo di attesa per il cliente.

Anche il colosso Amazon utilizza l’Intelligenza Artificiale e l’automazione per ottimizzare l’inventario e la gestione del magazzino, riducendo il tempo di consegna e migliorando l’esperienza del cliente.

Per non parlare di Zara e Dell: la prima utilizza un modello di produzione “fast fashion” che consente di ridurre i tempi di produzione e di consegnare rapidamente i prodotti ai negozi, migliorando la capacità di rispondere alle esigenze del mercato e aumentando la flessibilità della supply chain.

La seconda utilizza un modello di supply chain “build-to-order” che consente di produrre computer personalizzati in base alle specifiche dei clienti, riducendo gli inventari e i costi associati e migliorando la soddisfazione del cliente. [interlinea minima, ma bisogna un po’ staccarle]

Le fasi della supply chain optimization variano in base all’approccio e alle specifiche esigenze dell’azienda, ma in generale possono includere le seguenti fasi:

  • Analisi dei dati: raccogliere e analizzare i dati relativi alla supply chain, come tempi di consegna, inventario e costi, per individuare eventuali inefficienze o aree di miglioramento.
  • Identificazione degli obiettivi: stabilire gli obiettivi specifici dell’ottimizzazione della supply chain, come la riduzione dei costi, il miglioramento della qualità del servizio o l’aumento della soddisfazione del cliente.
  • Progettazione del modello di supply chain: definire la struttura della supply chain, compresa la scelta dei fornitori, la gestione delle scorte e il posizionamento dei magazzini.
  • Implementazione: implementare il nuovo modello di supply chain, che può includere l’introduzione di nuovi processi, tecnologie o collaborazioni con i fornitori.
  • Monitoraggio e miglioramento: monitorare continuamente le prestazioni della supply chain attraverso KPI (key performance indicators) e apportare eventuali miglioramenti per garantire che gli obiettivi stabiliti siano raggiunti e mantenuti nel tempo.

 

È importante sottolineare che l’ottimizzazione della supply chain è un processo continuo e iterativo che richiede un costante monitoraggio e miglioramento per adattarsi ai cambiamenti nel mercato, alle esigenze dei clienti e alle nuove tecnologie disponibili.

L’ottimizzazione della catena di approvvigionamento nel mondo del business

Per noi di aHead Research l’ottimizzazione matematica è fondamentale per offrire soluzioni basate su intelligenza artificiale per l’ottimizzazione della supply chain.

Ad esempio, un leader mondiale nel settore Energy & Utilities ci ha chiesto una soluzione per ridurre il working capital determinato dalle scorte degli oltre 500 magazzini di ricambi e spare parts, senza però peggiorare la qualità del livello di servizio offerto.  Attraverso l’ottimizzazione delle scorte e il ricorso ad algoritmi di Machine Learning siamo riusciti a ridurre i costi di un magazzino pilota di oltre il 20% e a migliorare la pianificazione dell’inventario, senza intaccare il livello di servizio.

Un altro esempio riguarda la consulenza offerta a un leader mondiale del settore pneumatici; aveva bisogno di una drastica riduzione dei costi operativi, senza intaccare la qualità dei prodotti.

Attraverso il ricorso all’Artificial Intelligence e all’ottimizzazione matematica, siamo riusciti a proporre una soluzione che ha permesso di ridurre i costi totali dell’8% sull’orizzonte di pianificazione, con centinaia di milioni di euro risparmiati senza intaccare la qualità e i mix produttivi, nel rispetto di tutti i vincoli della produzione e della supply chain.